Quante volte ci imbattiamo in blog o siti che propongono formazione o, più spesso, work coaching, career coaching e, addirittura, life coaching.
Il web e i social networks propongono interventi, cercano di superare la difficoltà di non potersi parlare direttamente, di non vedersi, di non avere, cioè un rapporto. Avere a che fare professionalmente con le “risorse umane” significa utilizzare la relazione personale come strumento di diagnosi (capire quali sono le difficoltà e i problemi) e come strumento di miglioramento. Strumenti come Skype o la video conferenza o anche, più semplicemente, il telefono possono aiutare non poco, ma non sostituiscono la presenza. Il fatto di essere fisicamente in un posto o in un altro, in azienda o nello studio del coach – inoltre – non è secondario.
Qualche volta ho l’impressione che si venda la formazione sul web, allo stesso modo in cui si vendono automobili. Come se un annuncio dicesse: vendo automobili (formazione), di buona qualità (sono bravo), perché certificate (ho un diploma, ho studiato tre anni), se vuoi te le porto direttamente a casa; in alcuni casi si parla anche di marche (faccio parte di una importante scuola piuttosto che di un’altra).
Il problema è che le automobili, anche le più conosciute, anche le più pubblicizzate, devono essere PROVATE. Il possibile cliente deve, certo, essere informato circa le caratteristiche tecniche, di sicurezza, di costi di manutenzione e di prezzo. Ma il cliente vuole vedere, vuole provare, vuole sentire il profumo della macchina che compra.
Così nel coaching, nella formazione, nel team building eccetera. E’ certamente utile sapere che il professionista ha frequentato la scuola di qualità, che sa utilizzare i termini giusti, che ha costi ragionevoli. In realtà, per poter fare una scelta veramente equilibrata, bisogna provare. Il che significa incontrare il professionista, parlare con lui, annusarlo. Solo così la scelta sarà stata fatta tenendo conto dei fattori hard e di quelli soft (che sono quelli che spesso fanno la differenza). Non sembri una cosa eccentrica: sono sempre di più i corsi di lingue o di nuoto, per esempio, che permettono di fare una o due lezioni gratuite, prima di parlare di soldi. Se l’insegnante o l’ambiente sono di tuo gradimento li compri, diversamente te ne vai…
E quindi: vuoi comprare un’auto? Informati sulle caratteristiche, sul prezzo, sul finanziamento… ma passa in concessionaria e toccala, guardala, guardati dentro, pensa se ti serve davvero e perché; annusala e facci un giro. Se non te lo permettono vai da un’altra parte. Funziona così anche quando pensi che potrebbe esserti utile un corso di formazione, un coach, o qualcosa di simile.
Un’attività così importante, in termini di investimento personale, deve essere considerata da diversi punti di vista. Considera che l’automobile sbagliata la puoi sempre rivendere, un coaching poco utile te lo devi tenere…
Buonasera, mi chiamo Giorgio e sono stato un suo discente anni addietro in quel di Verona (Agorà/corso mktg&pr ediz. 2005). Devo dire che nella formazione le correnti di pensiero e gli stili variano in modo impressionante.. Ad esempio la sua affermazione di “far provare” i contenuti formativi al potenziale “cliente” non intacca minimamente il valore dell’offerta. Credo si possa chiamare buonsenso ! A leggere invece la metodologia di personaggi come Max Formisano..beh è esattamente il contrario : mai sconti, mai lezioni “di prova”, inflessibilità sulle tariffe profess.li, evitare di parlare di budget e via dicendo..
Chissà, forse dipende anche se una persona può permettersi o meno tali prese di posizione !
Allego il link :
http://www.professioneformatore.it/expert-university-come-si-diventa-esperto-ben-pagato/
Cordialmente
Giorgio Mazzuri
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Caro Giorgio, mi scuso per il ritardo nella risposta. Il fatto è che il blog non è una rivista che esce con regolarità. Per quanto riguarda la sua affermazione, cosa posso dire? Che sono d’accordo con lei! Che altro aggiungere? Ognuno ha la politica commerciale che preferisce, se uno si sente sicuro del suo prodotto/servizio può permettersi di dare una prova, mentre chi ha paura che il cliente scappi dopo cinque minuti, preferisce il: prima paga e poi guarda!
Comunque a brevissimo il blog si arricchirà di nuovi contenuti.
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Ma infatti.. il mio intento era quello di condividere la notizia e suscitare un confronto verso chi -in questo caso Lei- ne sa sicuramente più di me in tema di formazione e quant’altro. Nessun intento polemico, ci mancherebbe !
Sono lieto di sapere che presto il blog presenterà nuovi contenuti su cui riflettere e magari discutere. Non nascondo che mi piacerebbe pure un parere in merito al mondo della formazione e più in generale sui temi del lavoro in questo particolare periodo.
Cordialmente
Giorgio Mazzuri
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