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HAI PAURA DEL COLLOQUIO DI LAVORO?

Da un suggerimento Alyse Kalish su @dailymuse

La notte prima del colloquio di lavoro è come la famosa notte prima degli esami: quali sono le cose che ci fanno più paura?

Il colloquio è una fase importante nella nostra ricerca di lavoro: è il momento in cui abbiamo le maggiori possibilità di farci conoscere e di conoscere l’azienda e la posizione che potremmo ricoprire. Non è facile conquistarsi un colloquio.

Per questo molti di noi sono preoccupati di usare la frase sbagliata, pensando che basti una sola espressione a rovinare tutto. Altri, invece, hanno paura di non riuscire a dire quella cosa che li descriverebbe nel modo giusto. Ancora, qualcun altro teme di dimenticare tutto non appena si siederà di fronte all’interlocutore.

Comunque: alzi la mano chi non ha paura del colloquio di lavoro!

Certamente è sbagliato affrontare un momento della propria ricerca o del proprio miglioramento professionale come se fosse un esame di scuola, ma, spesso, ci sentiamo così; tanto vale, accettare di aver fifa e prepararci di conseguenza.

Quali sono le paure delle persone che si presentano al colloquio? Come si possono affrontare? Come superarle?

The Muse, sito specializzato in tips and tricks per cercatori di lavoro, ha portato a termine un piccolo sondaggio – certo senza un vero valore statistico – che ci dà un’idea di quali possano essere le paure più grandi che avvertono le persone che si apprestano a fare un colloquio lavorativo. Magari ci sono anche le nostre? @dailymuse. Real talk: Le interviste di lavoro possono essere snervanti. Quali sono le vostre più grandi paure? 4:25 PM – 19 Oct 2016

36% Trovare rapidamente le risposte giuste.

5% Vestire in modo adeguato.

52% Non sapere cosa dire.

7% Dimenticare cose importanti.

Al sondaggio via Twitter hanno risposto in 157 persone. La maggior parte di queste, manifesta il timore di non sapere cosa dire: capita con le DOMANDE KILLER, quando, per esempio, l’intervistatore chiede: Mi parli un po’ di lei…

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AAAAARRRRGGGGHHHHHH

L’importante è farsi trovare pronti.

Prenditi il tempo di pensare quando senti una domanda killer. Lo sai cosa dire, probabilmente devi solo riordinare le idee; oppure hai paura di dire cose poco importanti o che ti mettono in cattiva luce.

Perciò se c’è una domanda alla quale non sai come rispondere, prenditi il tempo per pensarci. All’inizio i selezionatori non si aspettano le “risposte giuste”, vogliono solo capire come ti atteggi.

Infine, fai un respiro profondo e vai tranquillo. Il colloquio è solo un piccolo passo nella tua grande ricerca di un lavoro e non devi arrivarci impreparato.

Essere nervoso è normale. Qual è il miglior trucco per cavarsela al meglio? Essere sempre preparati, così non dovrai preoccuparti della risposta giusta

E qual è la risposta giusta? Partiamo prima dalle domande!

Ecco le 30 DOMANDE KILLER più comuni in una intervista di lavoro

  1. Mi dica qualcosa di sé.
  2. Che cosa sa della posizione?
  3. Che cosa sa di quest’azienda?
  4. Perché vuole questo lavoro?
  5. Perché dovremmo assumerla?
  6. Quali sono i suoi punti di forza professionali?
  7. Quali sono i suoi punti deboli?
  8. Qual è il suo obiettivo professionale più grande?
  9. Mi dica qual è stato la sua più grande sfida o il conflitto con il quale si è confrontato e come l’ha risolto.
  10. Dove si vede tra cinque anni?
  11. Qual è il suo sogno professionale?
  12. Sta facendo colloqui con altre aziende?
  13. Perché lascia il suo lavoro attuale?
  14. Perché è stato licenziato?
  15. Che cosa cerca in una nuova posizione?
  16. Che tipo di ambiente professionale preferisce?
  17. Qual è il suo stile di management?
  18. Quando ha esercitato la sua leadership?
  19. Come si è comportato quando non si è trovato d’accordo con una decisione presa dal suo capo?
  20. Come vorrebbe essere descritto dal suo superiore e dai suoi colleghi?
  21. Perché c’è un buco nella sua storia lavorativa?
  22. Mi spiega perché ha cambiato i suoi percorsi di carriera?
  23. Come affronta la pressione o le situazioni stressanti?
  24. Come vorrebbe che fossero i suoi primi 30, 60, 90 giorni nel nuovo ruolo?
  25. Quali sono i suoi interessi extra lavorativi?
  26. Se lei fosse un animale, quale vorrebbe essere?
  27. Quante palle da tennis potrebbero stare in una limousine?
  28. Ha pensato di avere figli?
  29. Pensa che quest’azienda potrebbe fare meglio o diversamente le cose che fa?
  30. Ha qualche domanda che vorrebbe fare?
Immagine tratta dal blog di Arduino Mancini tibimail

Immagine tratta dal blog di Arduino Mancini tibimail

Il vero consiglio è di prevedere le domande e prepararsi le risposte giuste; così da non rimanere troppo sorpresi e riuscire a cavarsela al meglio. Un colloquio è un momento importante della ricerca di un nuovo lavoro.

Colloqui? Nella tua ricerca ce ne saranno molti: un buon allenamento ci permetterà di vincere la gara.

Mamma ho perso il lavoro! Embè? Atto secondo

ORMAI E’ FATTA! SEI… FUORI.

coverPaola Pesatori, è vice presidente di Unbreakfast: “E’ importante superare bene il momento della perdita del lavoro, ma lo è altrettanto darsi da fare per trovare utili informazioni su come ripartire verso una migliore conoscenza di se stessi”. Obiettivo: ritrovare il miglior lavoro possibile.

 

  • E ADESSO?  ESCI NEL MODO MIGLIORE!

Dare un calcio nelle palle al tuo (ex) capo? Bruciare la scrivania? Non è il caso: un attimo di piacere e molti mesi per pentirsene. Piuttosto, studia le mosse da fare.

  • Preparati psicologicamente.
  • Elabora una strategia per negoziare al meglio: i soldi e il tempo che ti sono dati prima di uscire.
  • Non firmare nulla subito.
  • Valuta se rivolgerti a un avvocato.
  • Fatti pagare il TFR con la tassazione agevolata.
  • Chiedi di essere aiutato con un percorso di outplacement.
  • Conserva l’autostima.
  • Non farti prendere da vergogna e sensi di colpa: serve a niente.
  • Devi reagire, datti una mossa!
  • Trova il modo per dirlo in famiglia.
  • HO DAVVERO PERSO IL LAVORO

Ebbene sì! Puoi evitare di mettere tutti i giorni la giacca o il tailleur di ordinanza. Se non altro stai comodo. E ragiona.

  • Non sei il solo/ la sola: purtroppo questi sono anni così. Ma tu hai moglie/marito/figli/genitori/amici che ti saranno davvero vicini, ti renderai conto di quanto sono importanti per te.
  • Hai un network personale: stila un elenco di tutte le persone che conosci, ma non chiedere loro un lavoro; metteresti te stesso/a e loro in imbarazzo. Invece, fatti dare referenze o suggerimenti veramente utili.
  • Cerca corsi di formazione, eventi, convegni vicini ai tuoi interessi: molti sono gratis e di qualità.
  • Il settore Pubblico aiuta: le Provincie hanno la titolarità sul lavoro, ma cerca anche in Regione o in Comune, per informazioni su liste, formazione, percorsi utili.
  • MI RIMETTO IN GIOCO

Organizzati per tornare in pista alla grande

  • A testa alta: un nuovo inizio è importante. Non stare fermo.
  • Tu sei una grande risorsa, non sei un/una disoccupato: fai volontariato, aiuta qualcuno!
  • Rimettersi in gioco e cercare il lavoro è… un lavoro duro!
  • Valuta le tue competenze: quanto sei bravo/a a fare le cose?
  • I professionisti del cambiamento: coach e counselor, seleziona quelli utili e… usali!
  • Formazione: quali sono le competenze e le informazioni che ti mancano?
  • Outplacement: la tua (ex) azienda (#sempresialodata) lo prevede? Potrebbe essere gratis.
  • Il curriculum: da quanto tempo non lo rinnovi?
  • Il colloquio: più ne fai e più diventi esperto. Bisogna conquistarlo!
  • Le società di selezione: per loro sei un valore. Cerca quelle giuste.
  • La risorsa del social network: ti dico solo una cosa LINKEDIN. Se non ci sei non esisti.
  • Unbreakfast: è una grande associazione, veramente etica, non profit e professionale. I suoi membri sono animati dal sincero desiderio di condividere, partecipare, aggiornarsi, pensare positivo e rimettersi in gioco. Ottima per fare rete e scambiare informazioni. Un unico neo: è a Milano.
  • Darsi i tempi giusti: non credo che dopo aver letto questo post troverai il lavoro. Se non fosse così… fammi sapere!
  • I sogni nel cassetto: sembrerà strano, ma è proprio questo il momento di pensarci. Chissà che un tuo vecchio sogno rimandato, non possa essere messo in pratica e diventare una nuova attività.

Da un evento traumatico può scatenarsi la giusta energia che ti permette di cambiare in meglio la tua vita. Provarci con metodo è un obbligo!

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il Big Bang della perdita con le fasi che si vivono e l’approdo possibile PRIMA di trovare la tua strada.

 

 

 

Quanto costa un kg del tuo cervello?

Lo sapevi?

Tra pochi anni robot intelligenti sostituiranno i lavoratori alle prese con attività ripetitive, noiose, non creative come segreterie telefoniche, raccoglitori di ordini di clienti, distributori di medicinali in ospedali e nelle case di riposo.

Centralinisti, commessi, operatori sanitari, perfino giornalisti, sono pronti a sparire se non sapranno cambiare.

Già oggi, però, macchine stupide, come un proiettore di diapositive o un computer, valgono più delle persone.

In che senso?

Nel senso che le macchine stupide sono pagate di più.

Per un banale corso di formazione un consulente (bravo, bravissimo, scarso, infame fa lo stesso) può arrivare ad essere pagato ANCHE 25 o 30 Euro orarie (lorde).

Viceversa il proiettore di cui sopra e tutto il resto, si noleggiano per 40 €.
Ergo si dimostra che le macchine (stupide) valgono di più di una persona che fa il consulente (bravo, bravissimo, scarso, infame, fa lo stesso).

C.V.D.

Stralci di lettere vere. 

Qui informano che… Ti pagano di meno!

E questa è la proposta commerciale per i computer e proiettore

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Il budget di 35 Euri, ma per un sopralluogo qualcosa ti danno…

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E qui sotto ti ricordano che devi ANCHE preparare slide e test… Per quella cifra

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UP40! Abbiamo partiti! ;-))

Venerdì 23 settembre UP40! si è presentata alla città di Verona!

Risultato? Grande grande grande! Siamo felici dell’interesse suscitato. Il primo progetto è dedicato a lavoratori in Cassa Integrazione o in Mobilità che vogliono rientrare alla grande al lavoro! A nostra volta noi stiamo lavorando per ottenere un finanziamento dalla Regione Veneto.

Tra poche settimane partirà il primo percorso e così aiuteremo diversi lavoratori a RI trovare le motivazioni, a RI trovare la speranza, a RI trovare il MIGLIOR LAVORO POSSIBILE!

 

Un momento della presentazione.

Un momento della presentazione.

UNBREAKFAST NON FARE SOLO COLAZIONE!

Cos’è? Si tratta di una bellissima realtà che aiuta le persone che hanno perso il loro lavoro ma che vogliono trovarne un altro. E’ una associazione di Milano che opera da diversi anni, con la caratteristica di far incontrare gli associati… Al bar!
Una volta la settimana ci si trova in un certo posto, si fa colazione e si fa il punto.
Chi sta cercando lavoro e cosa fa, chi lo ha appena perduto e viene accolto, chi ha bisogno di percorsi di formazione e chi li regala all’associazione, permettendo ai colleghi di saperne di più su determinati argomenti.
In più, circa una serata al mese la si trascorre con esperti di ricerca lavoro, di internet, di pensioni. Non si stacca mai!
E così, tra una discussione, un corso di aggiornamento e uno scambio di email, le persone si danno da fare e trovano un nuovo lavoro.

Dimenticavo, UP40! è amica di UNBREAKFAST

http://www.unbreakfast.it/home.htm

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Cassintegrato o Mobile? Lavoratore io ti cerco!

Lavoratori che vogliono rientrare. E lavorare.

Persone che non si danno per vinte.

Hai solo cinquant’anni? Riprenditi la vita: lavora bene!

Troviamo assieme il miglior lavoro possibile per noi!

Non ci rottama nessuno!
UP40! ci aiuta a ritrovare il nostro lavoro.

Il miglior lavoro possibile… Sarà possibile?

Ritrovare il lavoro perduto è un’attività “Fai da te”; così il risultato è incerto e lasciato alla libera iniziativa, alle conoscenze personali e al caso. Riprendi i contatti con vecchi colleghi, ricominci a spedire i tuoi vecchi CV, fai qualche ricerca su internet, sperando che, intanto, succeda qualcosa.

E se provassimo a superare l’isolamento che si prova quando si è  disoccupati o si continua a fare un lavoro che non ci piace, non ci motiva, non ci insegna qualcosa?

Con la nostra iniziativa UP40! Ci proviamo.

Lavoriamo in gruppo e così mettiamo insieme la ricerca del lavoro e la forza che deriva dal lavoro in team.

La scommessa è di passare dal “Fai da te” al “Facciamo insieme per vincere”. In sostanza ci aiutiamo a trovare il miglior lavoro possibile; quello a cui possiamo aspirare con le nostre capacità e con le nostre potenzialità.

Ma qual’è il modo per mettere le persone disoccupate nelle condizioni di trovare o ritrovare il miglior lavoro possibile?

Noi facciamo così:

  • Arricchiamo e aumentiamo l’occupabilità delle persone, attraverso la diagnosi e l’analisi delle capacità; prepariamo un piano di sviluppo su misura per le esigenze di ogni persona.
  • Facciamo diventare il concetto di squadra uno strumento concreto, così come la solidarietà di gruppo, la condivisione dell’obiettivo e l’impegno comune.
  • Rafforziamo e ripristiniamo l’autostima, attraverso un preciso programma di lavoro basato sul sostegno reciproco.
  • Sviluppiamo l’intelligenza emotiva delle persone attraverso la condivisione e la partecipazione.
  • Incrementiamo la rete che permette ai partecipanti di prendere contatto con i datori di lavoro al fine di conoscerne le esigenze e le opportunità di lavoro.

Lavoriamo per la crescita della consapevolezza delle capacità e il miglioramento dei valori personali di ognuno. Rimanete in contatto! A breve vi diremo cosa fare.

Chi mi aiuta a trovare un buon lavoro?

Sappiamo tutti come la crisi del lavoro abbia colpito, in Italia, donne, giovani, adulti. Ma quanti sono i Dirigenti, i Liberi Professionisti, i Funzionari e tutte le persone ad alta professionalità che sono rimaste per strada? Non se ne parla abbastanza di questa grande parte di competenze mature che sono uscite dalle fabbriche, dagli uffici o dai laboratori.

Persone laureate, diplomati ad alte prestazioni, con esperienza di dieci, quindici o più anni che, per un motivo o per l’altro si sono trovate senza lavoro.

Mica facile ricominciare a fare un lavoro dello stesso livello! Sembrano tutti più bravi, più attrezzati e, soprattutto, PIU’ GIOVANI.

NESSUNO MI AIUTA?

Così ci si deprime, così si cercano o si accettano lavori di livello anche molto più basso, mettendo da parte l’esperienza accumulata e tutte le capacità. È una perdita per le persone, per le comunità, ma anche per tutta la Nazione.

HAI SOLUZIONI PRONTE?

Dovrai cercare per conto tuo, riattivare i tuoi contatti, parlarne con gli amici, spendere tempo e denaro per mantenerti informato. Devi conquistare la possibilità di un colloquio, presentarti e forse sentirti dire che sei veramente molto bravo, che la tua esperienza è fantastica, che la tua disponibilità per gli spostamenti è un bel valore aggiunto…

Ma sei overskilled per quel posto.

COSA FACCIAMO E COSA VOGLIAMO DA TE?

Le cose cambiano. Qualche volta in meglio.

HAI BISOGNO DI ESPERTI. GRATIS

Chi siamo?

Persone che, come te, si sono trovate senza lavoro, con esperienza e capacità. Abbiamo capito che da soli non si fa niente o si fa molta più fatica. Siamo formatori, venditori, psicologi del lavoro, esperti di counselling, tributaristi, eccetera.

ECCO COSA POSSIAMO DARTI

  • Non un corso, ma un percorso di settimane.
  • Un curriculum nuovo.
  • La preparazione per il colloquio.
  • Gratuità.
  • Incontri settimanali per te.
  • Assistenza di esperti job searcher.
  • Sicurezza di trovare un buon lavoro.
  • Un premio per chi trova il proprio lavoro.
  • Gratuità (ah no, l’ho già detto).

 

TI  INTERESSA?

TI SEMBRA STRANO CHE SIA GRATIS?

PENSI CHE SIAMO PAZZI?

PENSI CHE RACCONTIAMO FROTTOLE?

SIAMO POCO PROFESSIONALI?

PROVA!

SCRIVI ADESSO, nello spazio dedicato ai commenti, oppure manda il tuo curriculum e una breve presentazione a

stefanopretoverona@gmail.com

TI CONTATTEREMO AL PIU’ PRESTO

Insomma, se hai almeno 40 anni, se sei laureato o pensi che la tua esperienza sia importante e non riconosciuta, se ti hanno chiuso la porta in faccia, SCRIVI ORA E RICORDATI CHE IL MIGLIORAMENTO E’ VICINO A TE.

Vendo coaching e automobili

Quante volte ci imbattiamo in blog o siti che propongono formazione o, più spesso, work coaching, career coaching e, addirittura, life coaching.

Il web e i social networks propongono interventi, cercano di superare la difficoltà di non potersi parlare direttamente, di non vedersi, di non avere, cioè un rapporto. Avere a che fare professionalmente con le “risorse umane” significa utilizzare la relazione personale come strumento di diagnosi (capire quali sono le difficoltà e i problemi) e come strumento di miglioramento. Strumenti come Skype o la video conferenza o anche, più semplicemente, il telefono possono aiutare non poco, ma non sostituiscono la presenza. Il fatto di essere fisicamente in un posto o in un altro, in azienda o nello studio del coach – inoltre – non è secondario.

Qualche volta ho l’impressione che si venda la formazione sul web, allo stesso modo in cui si vendono automobili. Come se un annuncio dicesse: vendo automobili (formazione), di buona qualità (sono bravo), perché certificate (ho un diploma, ho studiato tre anni), se vuoi te le porto direttamente a casa; in alcuni casi si parla anche di marche (faccio parte di una importante scuola piuttosto che di un’altra).

Il problema è che le automobili, anche le più conosciute, anche le più pubblicizzate, devono essere PROVATE. Il possibile cliente deve, certo, essere informato circa le caratteristiche tecniche, di sicurezza, di costi di manutenzione e di prezzo. Ma il cliente vuole vedere, vuole provare, vuole sentire il profumo della macchina che compra.

Così nel coaching, nella formazione, nel team building eccetera. E’ certamente utile sapere che il professionista ha frequentato la scuola di qualità, che sa utilizzare i termini giusti, che ha costi ragionevoli. In realtà, per poter fare una scelta veramente equilibrata, bisogna provare. Il che significa incontrare il professionista, parlare con lui, annusarlo. Solo così la scelta sarà stata fatta tenendo conto dei fattori hard e di quelli soft (che sono quelli che spesso fanno la differenza). Non sembri una cosa eccentrica: sono sempre di più i corsi di lingue o di nuoto, per esempio, che permettono di fare una o due lezioni gratuite, prima di parlare di soldi. Se l’insegnante o l’ambiente sono di tuo gradimento li compri, diversamente te ne vai…

"Acquisto l'auto o un coaching?"

E quindi: vuoi comprare un’auto? Informati sulle caratteristiche, sul prezzo, sul finanziamento… ma passa in concessionaria e toccala, guardala, guardati dentro, pensa se ti serve davvero e perché; annusala e facci un giro. Se non te lo permettono vai da un’altra parte. Funziona così anche quando pensi che potrebbe esserti utile un corso di formazione, un coach, o qualcosa di simile.

Un’attività così importante, in termini di investimento personale, deve essere considerata da diversi punti di vista. Considera che l’automobile sbagliata la puoi sempre rivendere, un coaching poco utile te lo devi tenere…