E così il Signor Paolo ha vinto un lavoro

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Complimenti a Paolo! Un altro che ce l’ha fatta! Il lavoro è suo.

Il suo compito non era facile; ultra sessantenne con una (troppo) lunga pausa dall’ultima occupazione, esperienza di medio alto livello nella gestione aziendale, e professionista di qualità. 

Si intuiva una grande professionalità, ma si vedeva una persona stanca .

Demotivato, spaventato, dimesso: quando l’ho incontrato era così; anche il suo biglietto da visita trasmetteva la difficoltà. Ma Paolo è bravo e, come si dice, non ha mai mollato, non si è mai veramente arreso alle difficoltà. Lui è una Porsche vestita da Cinquecento; lo so, l’esempio è banale, ma non casuale, lui sa il perché.

Cos’è successo? Paolo è tornato a essere quello che era e che si era dimenticato di essere: un marketing manager esperto di controllo di gestione. Lo ritroviamo che è diventato Responsabile Commerciale per una bellissima startup che produce robe tecnologiche. 

Adesso è un’altra persona: si vede che sta bene. 

Si, ma come ha fatto? La sua forza è il networking e la voglia d’imparare. Networking per lui significa partecipare a tutti gli eventi formativi gratuiti, a tutti i convegni a tutte le presentazioni nel giro di cento chilometri: lean, big data, personal branding, strumenti per i freelance; anche quello che non gli serviva subito era una scusa per conoscere persone, per farsi conoscere, per scambiare biglietti e per richiamare poi, per presentarsi professionalmente. Così ha costruito un data base dove ha segnato tutti i nomi delle persone e delle aziende conosciute: a scadenze regolari, li chiama, li tiene informati delle sue azioni, chiede se sono interessati a lui e alle cose che sa fare.

E poi una persona che l’ha conosciuto, che Paolo tiene nel data base, incontra un imprenditore, che non sa che fare per trovare un professionista in grado di mettere mano al controllo di gestione di questa azienda – 4 milioni di fatturato che sta crescendo – senza sapere bene come fare e cosa diventare. E quella persona propone: ti faccio conoscere uno bravo, lo puoi vedere e casomai assumere a tempo. Si vedono, si studiano, si mettono reciprocamente alla prova, si piacciono e alla fine firmano il primo contratto, e poi il secondo. E aumentano le responsabilità e le cose da fare. E alla fine il piano di sviluppo dell’azienda lo ha scritto lui.

Paolo si è ritrovato, è come fosse a casa sua. E’ stato bravo. Per me si è trattato solo di dargli una spinta; di ricordargli quanto fosse capace e pieno di vera professionalità e di idee da dare all’azienda e al mondo.

Complimenti, bravo Paolo

 

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